Gerarchia e status

In Serbia la scala gerarchica nei luoghi di lavoro viene normalmente esplicitata in modo diretto e chiaro. Le procedure per far arrivare un messaggio o un’osservazione a chi sta più in alto sono in genere molto precise e rigide, almeno a livello ufficiale. La rigidità del protocollo, che si esprime anche attraverso l’uso formale del “Voi” (equivalente al “Lei”) tra persone dello stesso livello, consente tuttavia non poche eccezioni, esprimendo spesso un retroscena di relazioni gerarchiche parallele e più informali. Gli impiegati amministrativi che stanno a stretto contatto con i manager spesso ricoprono un ruolo molto importante a livello di filtro, per cui diventa fondamentale comprendere il loro modo di gestire le informazioni. Per quanto riguarda l’esercizio della leadership, è necessario distinguere, al di là del settore pubblico o privato e della dimensione dell’impresa, l’esistenza di modelli di comunicazione diametralmente opposti. Da un lato c’è il comportamento definito dagli stessi serbi, in senso negativo, “balcanac” o “primitivac”, che non esclude l’uso di espressioni colloquiali e dell’aggressività, mentre dall’altro c’è un modello di compostezza, di ricerca di misura nei gesti, nel tono di voce e nelle espressioni, considerati invece “europei”, “civili” ed auspicabili. In generale, ma solo a grandi linee, è possibile distinguere all’interno delle gerarchie delle nette differenze generazionali, tra una porzione del vecchio entourage post-titoista, sopravvissuto alla fine del regime di Milosevic, la fascia istruita dei 40-50enni e, infine, i nati dai tardi anni ’80 in poi, troppo giovani nei difficili anni ’90 per averne memoria o per averli vissuti come un periodo duro ma anche di grande “formazione” sul piano umano. Questi tre “tipi sociali” possono avere approcci al business completamente diversi. L’eventuale facilità nel primo contatto e l’apertura informale allo straniero di persone giovani, dai modi iper-occidentali, che ricoprono ruoli-chiave non sono tuttavia necessariamente segni di possibilità di concludere un affare.

(Guglielmi L.)