Cena

Cena a casa:

È sempre bene presentarsi a casa di un amico con un regalo: fiori, cioccolatini o bottiglia di vino saranno sempre graditi. La puntualità è sempre apprezzata, anche se un leggero ritardo, di 10-15 minuti, è tollerato. Il padrone di casa ha un ruolo importante perché accoglie gli ospiti e li invita a servirsi. Il bicchierino di rakija rituale come brindisi di apertura è una tradizione molto forte, che accomuna tutte le classi sociali e le diverse generazioni. La padrona di casa di solito fa la spola tra la cucina e il tinello (spazio molto amato nelle case serbe) o la sala da pranzo, servendo gli ospiti, e può capitare che partecipi in misura minore alla conversazione. Negli ultimi anni si assiste a un cambiamento nei rapporti tra coniugi, per cui è più facile trovare uomini che danno una mano alle mogli o alle compagne in presenza dell’ospite. I complimenti alla cuoca sono sempre graditi. Nel caso di invito a un rostilj (grigliata), i ruoli si invertono e il majstor (cuoco) diventa l’uomo, che si occupa del cibo e del fuoco. Le regole di buon comportamento da seguire a tavola sono analoghe a quelle italiane, ma non c’è la nostra rigidità nel seguire un ordine tra le diverse portate, fatta eccezione per le slave, che sono collegate al santo protettore della famiglia. E’ probabile che un italiano si trovi in leggera difficoltà di fronte a una tavola imbandita alla serba, sulla quale viene portato tutto insieme e alternato con una grande quantità di stuzzichini, che per noi sarebbero gli antipasti. Flatulenze e rumori intestinali sono banditi. Solitamente la fine dell’evento è dichiarata da chi ne proclama l’inizio. L’invito si ricambia.

Di cosa parlare?

I serbi, soprattutto con i partner stranieri, a tavola parlano molto di viaggi e delle differenze culturali tra i vari Paesi d’Europa. Altri argomenti sono letteratura, storia, economia, musica, teatro, film. Non si evitano temi più filosofici o seri o legati alla vita personale e familiare, ma la politica è quasi sempre un tema spinoso, in quanto facilmente ricollegabile ai tragici eventi degli ultimi venticinque-trent’anni anni (guerra, profughi, embargo, massacri, bombardamenti), cioè alla dissoluzione della Jugoslavia e all’indipendenza del Kosovo, territorio che de facto non è più parte della Serbia. Può capitare che i padroni di casa interroghino l’ospite su come la Serbia è vista all’estero, con il desiderio implicito di venir rassicurati del fatto che non esiste solo un’immagine mediatica negativa (nazionalismo e quant’altro) e che lo straniero si sente in generale bene accolto nel Paese ospitante. Un altro argomento che può creare imbarazzo è quello dei diritti degli omosessuali. C’è tuttavia anche la curiosità dei serbi di capire come si stanno evolvendo gli altri Paesi europei e, quindi, non è affatto detto che l’eventuale contrarietà rispetto alle unioni civili tra persone dello stesso sesso comporti intolleranza o incapacità di affrontare un dialogo. Senz’altro guerra e omosessualità possono essere comunque due temi tabù.

 

Cena al ristorante:

La puntualità è sempre apprezzata in quanto denota rispetto nei confronti di chi invita; un leggero ritardo è comunque tollerato. Generalmente non è stabilita un’ora rigida di chiusura entro la quale gli ospiti devono andare via. Le regole di buon comportamento da seguire a tavola sono analoghe a quelle italiane. La soddisfazione dopo un pasto è espressa con un semplice ringraziamento; rutti e flatulenze intestinali sono banditi.

Solitamente non c’è un soggetto che proclama l’inizio e la fine dell’evento, ma il tutto si svolge in modo piuttosto corale e simile all’Italia. Il discorso cambia quando la cena è legata a un motivo particolare di celebrazione in seguito, per esempio, a un successo campo professionale come la chiusura di un accordo. In questo caso ci possono essere discorsi di benvenuto e di apertura da parte dei partner dirigenti di grado più alto. L’invito si ricambierà quando il partner da cui siamo in visita verrà a trovarci in Italia.

Di cosa parlare?

Valgono le stesse considerazioni fatte per la cena privata a casa di amici o conoscenti.

Chi ci verserà da bere? Cosa e come?

Di solito è l’uomo che versa da bere alla donna e si preoccupa che la donna abbia il bicchiere pieno. Il superalcolico in apertura di solito è rakija (distillato di uva o di frutta, mai preso come digestivo) e può continuare ad essere consumato anche durante tutto il pasto. La birra è spesso più apprezzata del vino, anche se la produzione vinicola nel Paese non manca affatto. Bere molto non è un comportamento stigmatizzato. L’importante è non bere in fretta e mantenere compostezza, anche nelle situazioni più rilassate e scherzose. Negli incontri di lavoro, generalmente, se le trattative sono in corso, è un fatto di bon ton dimostrare morigeratezza nel consumo di alcolici

(Guglielmi L.)