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Saudade:

Un sentimento peculiare che permea la cultura brasiliana (e più in generale la cultura di tutti i paesi di lingua portoghese) è la “saudade”. Questo termine, che superficialmente potrebbe essere tradotto come “nostalgia”, o “malinconia”, è un vero e proprio filtro nella percezione della realtà e del proprio rapporto con il mondo. Si tratta, infatti, di un sentimento di inquietudine legato appunto a una tensione nostalgica nei confronti di una persona, di un luogo cui si sente di appartenere o di un modus vivendi che non si ha la possibilità di sperimentare nel presente.

Le sfaccettature della “saudade” sono varie e molteplici, e si dispiegano su diversi piani: sul piano strettamente affettivo, dei rapporti familiari e amorosi, spesso si percepisce un certo sentimentalismo romantico; per quanto riguarda il senso di appartenenza, è frequente un forte legame nostalgico nei confronti del quartiere in cui si è cresciuti o vissuti, della propria terra di origine, dei suoi colori e cibi tipici (o una sofferenza in potenza alla sola idea di doversi spostare). In generale la “saudade” si associa a un marcato fatalismo, che caratterizza l’atteggiamento medio dei brasiliani rispetto alla vita.

La “saudade” contiene in sé una duplicità contraddittoria, poiché è un dolore quando si verifica l’assenza di qualcuno o del soggetto stesso da un luogo cui si sente legato, ma anche un compiacimento legato alla memoria di ciò per cui si prova “saudade”; ciò implica uno sdoppiamento, uno stare simultaneamente in due luoghi e due tempi (quello reale e quello della memoria) e, quindi, non essere mai completamente concentrati sul presente.

(Castagna V.)