Il modo di approcciare alla conoscenza, alle competenze, la modalità per definirsi preparato, o bravo o professionale può variare grandemente in ambito interculturale.
In Sudan la conoscenza è principalmente mnemonica, nozionistica. Si osserva una certa standardizzazione che in qualche modo rende non troppo critico l’approccio del sudanese al sapere. Talvolta la discussione non è praticata, soprattutto se si parla di Islam. Tale approccio, potrebbe apparire limitativo per uno straniero abituato alla libertà di argomentare, contrastare, opporsi.
Nonostante questa impostazione differente rispetto a una certa concezione del sapere in Italia, in Sudan vi è una concentrazione molto alta di menti brillanti, molto spesso apprezzate all’estero per la capacità di esprimersi su alti livelli in molteplici professioni.
Come si è detto più volte, nella relazione con lo straniero il sudanese predilige l’armonia, la cortesia.
Ciò è senz’altro un pregio che, però, può diventare causa di incomprensioni nel momento in cui la difesa dell’armonia dovesse andare a scapito della comprensione effettiva. Alcuni informant italiani, specie in ambito imprenditoriale misto italo-sudanese, hanno registrato un accadimento costante: alcuni dipendenti sudanesi, a cui era stato richiesto se avevano capito un’istruzione impartita o se sapevano fare una determinata cosa, avevano risposto sempre affermativamente, anche con un certa sicurezza. Solo successivamente si scopriva che quei dipendenti non avevano in realtà ben chiaro come agire, ma avevano mostrato sicurezza per non perdere la faccia, o anche per non contraddire il loro capo con i loro dubbi.