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Dialogo

 Il passaggio dal “lei” al “tu” sembra generalmente dipendere dalla posizione gerarchica e dall’età degli interlocutori: se i partecipanti all’interazione ricoprono ruoli simili o equivalenti e non presentano marcate differenze di età, l’abbandono della forma di cortesia avverrà con una certa spontaneità; di fronte a differenze più evidenti rispetto ai parametri sopra citati, invece, il ricorso al “tu” in sostituzione del “lei” viene comunemente proposto da chi occupa una posizione gerarchica più alta o dal maggiore di età. Va tuttavia rilevato come, seppur in presenza di somiglianze legate ai ruoli assunti nella scala gerarchica aziendale/istituzionale e/o al fattore età, il passaggio alla forma di cortesia non appaia sempre scontato in assenza di un contatto lavorativo quotidiano, o quanto meno molto frequente, che avvenga in praesentia.
Nelle culture slave meridionali, inoltre, lo spazio dedicato ai convenevoli appare sempre piuttosto ridotto rispetto a quanto avviene generalmente tra gli italiani: non va dimenticato, infatti, che i bosniaci, i croati e i serbi sono piuttosto diretti nella comunicazione verbale e amano andare dritto al punto, straight to the point, senza perdersi in lunghi preamboli introduttivi come invece accade più comunemente tra parlanti italiani.
(Cavaliere S.)
Tags: Dialogo

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