Spazio: pubblico vs privato

La Cina è un paese dalle distanze sconfinate, di un’estensione pari a 32 volte l’Italia e di conseguenza gli spostamenti, anche all’interno della stessa città, possono richiedere molto tempo. I cinesi sono, infatti, abituati a percorrere anche quotidianamente lunghe distanze. Se un interlocutore cinese vi assicura che il posto che state cercando è “molto vicino” non è scontato che sia davvero vicino. L’idea sottesa ai concetti di distanza o di “grande” e “piccolo” in ambito geografico è connotata culturalmente. Ricordiamo che in Cina ci sono più di 800 città e che 200 tra queste superano il milione di abitanti.

Si distinguono tre diverse misure di grandezza delle città sulla base del numero di abitanti:

  1. Città di prima fascia (superano di gran lunga i due milioni di abitanti) come Shanghai, Pechino, Guangzhou, Shenzhen.
  2. Città di seconda fascia (un milione di abitanti o oltre ma più piccole di quelle prima fascia) come Chongqing, Wuhan, Yianjin
  3. Citta di terza fascia (al di sotto del milione di abitanti) come Xiangfan, Puming, Zaoshuang

Le città di prima e seconda fascia richiamano un gran numero di lavoratori a “tempo determinato” o braccianti che provengono da regioni rurali anche molto lontane. I cinesi, dunque, sia all’interno delle città, sia all’interno del loro Paese sono abituati ad affrontare periodicamente o quotidianamente lunghissimi viaggi utilizzando a seconda delle possibilità e dell’estrazione sociale, i più diversi mezzi di trasporto. I cinesi non si spaventano affatto all’idea di passare diverse ore in macchina o notti in treno, e si meravigliano delle lamentele degli italiani, per i quali molte volte un viaggio in macchina di tre/quattro ore o un viaggio in treno di sei/sette sono considerati lunghi ed faticosi.

In occasione dal Capodanno cinese, ad esempio, (festa mobile che si stabilisce sulla base del calendario lunare) si assiste ad una vera e propria migrazione di persone che si spostano in tutta la cina per raggiungere la propria famiglia lontana. Chi lavora nelle grandi città, affronta estenuanti viaggi in treno, notti di interminabili attese nelle stazioni pur di raggiungere per almeno una settimana l’anno la famiglia.

Spazio privato:

Lo spazio può essere utilizzato in ambito aziendale per segnalare il prestigio dell’azienda e delle persone che ci lavorano.

Le aziende importanti per mostrare la propria ricchezza e potenza prediligono grandi uffici e strutture open space che favoriscono il controllo tra pari. Il rispetto delle aree aziendali non è scontato tra i cinesi: da parte di alcuni esiste l’abitudine di dar sfogo alla propria invidia per la condizione privilegiata di titolari e funzionari attraverso la mancanza di rispetto per gli spazi collettivi dell’azienda (piazzale aziendale, atrio, bagni, ecc.)

L’idea di spazio privato è relativamente nuova in Cina dove la proprietà privata è stata introdotta solo negli anni ‘90. E di conseguenza anche il concetto di privacy è relativamente nuovo per i cinesi che l’hanno importato dall’occidente.

Gli spazi abitativi sono spesso, sia nelle campagna che in città, spazi promiscui, condivisi da più famiglie e molti individui. Questa poca familiarità col concetto di spazio privato si riscontra anche nell’abitudine degli abitanti delle zone rurali di vivere con le porte aperte in una sorta di sconfinamento costante tra interno e esterno, tra pubblico e privato tra spazio di vita e spazio di lavoro (tristemente note, nel nostro Paese, le condizioni abitative degli operai tessili a Prato che spesso vivono – bambini compresi – all’interno delle stesse fabbriche).

Anche in città la situazione abitativa più diffusa è la condivisione di ambienti e stanze da letto tra un grande numero di persone.

Questa consuetudine è causata principalmente da due ragioni: la povertà e la densità della popolazione.

Spazio pubblico:
Lo spazio pubblico in Cina è molto affollato e frequentato principalmente a scopi ricreativi o di socializzazione. Nella metropoli cinese, sono rintracciabili vari spazi che possiamo paragonare, per la loro funzione, almeno per certuni aspetti, alla piazza italiana. Molto diffusi sono anche i piccoli parchi. I cinesi meno giovani, a tutte le ore del giorno, utilizzano questi spazi per svolgere esercizio fisico, danze popolari, divertirsi con il karaoke e giochi di varia natura.

Spazio pubblico – il ristorante:
Tra gli spazi pubblici, il ristorante è un luogo fondamentale per la socializzazione tra cinesi. I cinesi amano incontrarsi per mangiare insieme e proprio perché sono momenti fondamentali per la collettività, pranzi e cene possono durare anche molte ore. Queste occasioni conviviali sono aperte spesso ad un gran numero di persone che si divertono, a tavola, a pasteggiare insieme, bere superalcolici, ridere, fare conversazione. All’interno dei ristoranti cinesi spesso si possono riservare salette private, dette baofang, dove chi pasteggia può liberamente alzare il tono di voce, fare confusione, ridere senza paura di disturbare gli altri avventori. Questa consuetudine alla convivialità nei pasti è favorita anche dalla forma dei tavoli dei ristoranti che sono quasi sempre rotondi.

Spazio pubblico- il treno:
Il treno è ancora un mezzo molto utilizzato dai cinesi soprattutto da coloro vivono e lavorano in una città lontana da quella di origine e dove tornano a far visita ai propri familiari. Spesso i viaggi in treni sono particolarmente lunghi, durano molte ore o qualche giorno e di conseguenza in treno si condividono pratiche quotidiane come mangiare, bere, dormire o lavarsi a volte in mancanza totale di privacy. Cosa che non imbarazza in alcun modo i cinesi.

(D’Annunzio B., Progetto FSE 2120/1/14/1268/2008 Regione Veneto)