Argomenti e lessico

Argomenti:

In Argentina è meglio evitare di parlare di politica, di dittature militari e di desaparecidos, oltre a non fare riferimento agli episodi di corruzione. Un altro argomento tabù, che come i precedenti ferisce l’orgoglio nazionale, è la guerra delle Malvine (o Falkland), del 1982. Infine, il confronto con altri paesi della medesima area geografica non è mai gradito.
Temi di conversazione generalmente apprezzati sono il calcio (l’Argentina ha vinto i mondiali di calcio nel 1978 e nel 1986), la musica e l’opera, la storia (eccettuati gli episodi già menzionati) e la letteratura (si pensi a autori come Jorge Luis Borges, Julio Cortázar o Ernesto Sábato). In Argentina una pratica che comunica l’appartenenza ad un certo status è la psicanalisi: molti argentini vi fanno ricorso e sono orgogliosi di poterne parlare.

In Uruguay è bene evitare di parlare delle dittature militari e, in un rapporto d’affari, si consiglia di evitare domande personali, poiché in genere gli uruguaiani sono gelosi della propria intimità e non ne parlano volentieri con chiunque.
Uno dei temi preferiti per fare conversazione è il calcio, anche perché l’Uruguay, come l’Argentina, è stato due volte campione del mondo (nel 1930, quando proprio in Uruguay si realizzò la prima edizione dei mondiali di calcio, e nel 1950), pur essendo un paese piccolo. Gli uruguaiani parlano volentieri anche di ciò che hanno o non hanno in comune con gli argentini.

Lessico:

Il linguaggio dei manager argentini e uruguaiani è spesso sofisticato, ricercato. L’eloquenza e la precisione di linguaggio sono caratteristiche molto gradite e apprezzate.
Si ricorre mediamente alla terminologia specialistica, ove necessario, ma l’uso di anglicismi è molto ridotto.

Se si desidera comunicare in spagnolo con un argentino o un uruguaiano, sarà opportuno documentarsi e tenere conto dei modismi che potrebbero creare situazioni di imbarazzo. Per esempio, in Argentina “latente” ha assunto nel tempo il significato di “vivace, vigoroso, intenso”; il verbo “coger” va accuratamente evitato, perché in Argentina significa avere rapporti sessuali (in alternativa si può usare il sinonimo “agarrar”).

(Castagna V.)