LA RELAZIONE COMMERCIALE:
I Greci per tradizione sono scaltri commercianti. Testimonianze di imprenditori italiani riportano di abilità insospettate in fase di negoziazione e massimizzazione dei vantaggi per la propria azienda. In questo, forse, ricordano un po’ gli astuti napoletani o siciliani nel commercio, così abili da riuscire a vendere anche le cose più impensate.
La cordialità e l’espansività del greco non deve portare a pensare sempre ad una semplificazione della relazione d’affari. Abbiamo già menzionato l’esempio dell’imprenditore italiano che – colpito dall’espansività del suo interlocutore – diede per scontata la buona riuscita di un affare che invece sfumò.
Ciò dimostra come il buon senso, la solarità e la generosità siano elementi radicati profondamente nel greco, non solo utilizzati per la conduzione di interessi economici. Dunque, un invito a cena a casa propria in corso di affari con relativi atteggiamenti calorosi (anche fisici, con abbracci e strette di mano vigorose) non significa sempre che l’affare stia andando in porto.
Abbiamo anche detto che al greco piace fare soldi presto e con poca fatica. Il concetto di lavoro infatti non assilla le giornate di un imprenditore greco che saprà ben distinguere (e ritagliare) i momenti di svago da quelli in ufficio.
Prova ne è che il lunedì, mercoledì e sabato pomeriggio la maggior parte dei negozi sono chiusi, a dimostrare che il lavoro è importante tanto quanto il relax e il divertimento.
Tale atteggiamento a volte può disorientare il turista o il partner commerciale italiano, non (più) abituato a dedicare tanto rispetto alla sua vita privata e al riposo.
Un tale atteggiamento si riverbera in un certo senso anche nei negoziati d’affari.
La conseguenza infatti è un’ involontaria ma pregnante dimostrazione di distacco dal risultato finale (nel nome di un fatalismo più accentuato che in Italia) che rende il commerciante greco negoziatore duro perché pronto ad interrompere la relazione d’affari per motivi anche futili legati al proprio benessere personale e alla propria serenità.
Un informant ci ha raccontato di non essere riuscito ad ottenere nemmeno un minimo sconto in un negozio di anticaglie – pena la rottura immediata del dialogo con il pacioso proprietario del negozio – pur avendo la certezza che in quel posto mal ubicato e mal tenuto la clientela passasse molto raramente.
In Lobasso F., Pavan E., Caon F. (2007), Manuale di comunicazione interculturale tra italiani e greci, Perugia, Guerra Edizioni.