Cena

Cena a casa:

L’aspetto che più può risultare bizzarro per un occidentale quando viene invitato a cena a casa di una famiglia indiana è che, specialmente in ambienti non occidentalizzati, la cena non verrà consumata assieme alla famiglia ospitante. L’ospite viene fatto accomodare e cenare da solo, mentre i presenti stanno a guardare, attenti a cogliere segnali di apprezzamento o necessità particolari dell’invitato. E’ bene mangiare tutto quello che si ha nel piatto e, a meno che non si sia proprio impossibilitati a farlo, è cortesia accettare una seconda porzione.
Gli indiani sono molto ospitali e amano nutrire – fino a rimpinzarlo – l’ospite, specialmente se straniero. Inoltre, vanno molto fieri della propria cucina regionale, è quindi buona regola fare apprezzamenti sul cibo, specialmente se l’ha preparato la padrona di casa.
Che si sia seduti a tavola o per terra – com’è comune in India -, che si sia a pranzo o a cena, in contesto formale o informale, occorre ricordare sempre che in India non si assaggia nulla dai piatti altrui, non si offre di assaggiare nulla dal proprio piatto e non si deve, in generale, “contaminare” il cibo altrui o quello posto sul tavolo con la mano utilizzata per portare il cibo alla bocca o con la forchetta utilizzata per mangiare.
Per avere una seconda porzione o, in generale, per avere dell’acqua o altro, è bene chiedere a chi non sta mangiando, che sia un domestico o il nostro ospite.
Finito di mangiare si ringrazia, si dà la buonanotte e si lascia il nostro ospite, in modo da permettergli di cenare o, anche nel caso in cui abbia cenato con noi, di andare a letto.

La conversazione – elemento tradizionalmente estraneo al momento del pasto in India – avviene prima del pasto, accompagnata da qualche drink alcolico se il contesto è moderno.
Per omaggiare il nostro ospite, può essere adeguata una scatola di cioccolatini o un piccolo pensiero tipico della gastronomia italiana. Attenzione però agli ingredienti: molti indiani non mangiano carne, pesce, uova, aglio, cipolle e non bevono alcolici.

Per quanto riguarda l’abbigliamento, molto dipende dal tipo di cena: l’abito tradizionale è sempre adeguato per le donne. Per gli uomini, in contesti formali, è preferibile un abbigliamento più occidentale.
Anche l’orario della cena dipende molto dal contesto: generalmente, in ambienti più tradizionali saremo invitati a presentarci nella prima serata, in ambienti più moderni e occidentalizzati la cena sarà probabilmente posticipata.

Cena al ristorante:

Nel caso di un invito al ristorante (spesso chiamato “hotel”), sarà utile informarsi su che tipo di cena e ristorante si tratta. L’India è piena di posti dove poter mangiare i cibi più diversi (la cucina indiana è ricchissima), dai più semplici e ruspanti, ai più eleganti ed esclusivi. E’ bene capire dove si sta andando. Una volta capito il contesto e la tipologia della cena, la scelta dell’abbigliamento sarà conseguente. Nel caso in cui non si conoscano i cibi locali, è bene affidarsi al nostro ospite locale per l’ordinazione.

Per quanto riguarda le bevande, non tutti i ristoranti servono alcolici, in particolar modo, molti ristoranti di cucina tipica indiana non offrono agli avventori né birra né vino. Gli alcolici, come detto anche per quanto riguarda la “cena a casa”, vengono spesso consumati prima del cibo. Per quanto riguarda la scansione delle portate, la cucina indiana tradizionale prevede nella maggior parte dei casi un piatto unico: al nord base di riso, roti (pane), verdure, dal -zuppa di lenticchie- e, in qualche caso, carne (pollo o capra) o paneer, formaggio. Al sud, molti piatti sono a base di pesce e al posto del riso viene utilizzato come ingrediente base di moltissime ricette un impasto fermentato di farina di riso e lenticchie. Oggi, in molti ristoranti moderni nei contesti cittadini, è comune trovare nel menù la lista degli antipasti e dei dessert.

Tra gli occidentali è diffusa la convinzione che in India le condizioni igieniche siano sempre e comunque inadeguate: non è così. La frequentazione e i consigli di qualche conoscente in loco possono essere preziose per capire dove mangiare e cosa.

(Betto M.)