I Balcani e l’Europa sud-orientale
Nome dell’area: Balcani ed Europa sud-orientale
Stati e capitali: Slovenia* (Ljubljana), Croazia (Zagabria), Serbia (Belgrado) e Kosovo* (Pristina), Bosnia-Erzegovina (Sarajevo), Montenegro (Podgorica), Macedonia (Skopje) [Repubbliche “ex jugoslave”]; Albania (Tirana), Grecia (Atene), Bulgaria (Sofia), Turchia europea* (Istanbul), Romania* (Bucarest), Cipro (Nicosia).
Note*: la Romania, ma soprattutto la Slovenia non sono definibili con certezza come Paesi dei Balcani, sia per motivi storico-culturali che geografici, ma sono spesso incluse nell’Europa sud-orientale. Il Kosovo è uno stato indipendente de facto in via di riconoscimento, ma ufficialmente figura come provincia della Serbia. La Turchia europea corrisponde al 3% del territorio della Turchia, a oriente del Bosforo.
Popolazione (complessiva e per singoli Stati): 62.068.415 ; Slovenia (2.029.680), Croazia (4.290.616), Serbia (7.186.862), Kosovo (1.804.838), Bosnia-Erzegovina (3.852.000), Montenegro (625.266), Macedonia (2.058.539), Albania (3.162.000), Bulgaria (7.494.332), Romania (21.486.371), Turchia europea (approx. 10% della Turchia, pari a 7.075.232), Cipro (1.002.679)
Nazionalità: serbi, croati, sloveni, macedoni, montenegrini, bosniaci, bulgari, romeni, greci, albanesi, turchi.
Minoranze: ungheresi, ucraini, slovacchi, russi, tatari, rom ecc
Lingue: slave meridionali: serbo, croato, bosniaco, montenegrino (ex “diasistema serbo-croato”), sloveno, bulgaro, macedone; romanze: romeno; neogreco; albanese (origine incerta); altaiche: turco. Altre comunità linguistiche importanti: slovacchi, ungheresi, ruteni, ucraini, russi, tatari, romanes, aromeni, meglenoromeni, istroromeni, ecc.
Religioni: ortodossi, cattolici, musulmani, altre minoranze di ebrei, protestanti, armeni, ecc.
I confini culturalmente controversi, tra Balcani e Europa sud-orientale: in senso geografico: Mar Adriatico, Ionio, Egeo, Mar Nero. Il fiume Danubio è invece un confine di terra piuttosto incerto, sia all’interno che sul delta; in senso politico: vedi gli stati sopra elencati (Slovenia, Romania e Croazia sono spesso dichiarati dagli studiosi e/o si autodefiniscono “fuori dai Balcani”); in senso culturale: dipendono largamente dal senso di “autoidentità storica”, sulla base dell’eredità dell’Impero ottomano, che però è in confronto diretto anche con l’eredità asburgica e veneziana. Sulla base di questa situazione complessa, i serbi del nord, i romeni del nord-est così come molti croati dalmati, per esempio, non considerano se stessi “balcanici”, al contrario di altri loro connazionali. Cipro non fa parte dei Balcani ma dell’Asia, in senso geografico, ma è da molti considerata sia europea che balcanica, in senso culturale.
Tipi di ordinamenti statuali: Repubbliche
Link utili:
Osservatorio balcani e caucaso
Viaggiare i Balcani
East Journal
International Accountants and Business Consultants
The Balkans [EN]
U.S. Department of State – Balkans Region [EN]
European Fund fot the Balkans [EN]
Per accedere alle varie voci, cliccare sull’elenco a destra. Chi volesse approfondire, può consultare o scaricare gratuitamente il volume Tra lingue e culture. La comunicazione interculturale tra italiani e popoli slavi meridionali di Salvatore Cavaliere dal sito http://edizionicafoscari.unive.it/it/edizioni/libri/978-88-6969-121-8/
Serbia:
Nome completo del paese: Repubblica di Serbia
Nome ufficiale: Република Србија-Republika Srbija
Popoli, lingue e specificità territoriali: la lingua serba è la lingua ufficiale dello Stato. Viene scritta sia in cirillico (documenti ufficiali-burocratici) che in alfabeto latino, largamente diffuso. In Serbia sono presenti oltre 20 gruppi etno-nazionali. Il gruppo dominante sono i serbi, ma molte sono le minoranze significative. Le principali minoranze (tra parentesi indichiamo le aree di maggior concentrazione) sono albanesi (Kosovo), ungheresi,croati, slovacchi, ruteni, rumeni (Vojvodina) bosgnacchi (i bosniaci musulmani del Sangiaccato), rom (in tutto il territorio), bulgari e macedoni (zone di frontiera con la Bulgaria e la Macedonia). Nella Regione Autonoma di Voivodina hanno lo status di lingue ufficiali altre cinque lingue: croato, romeno,russino, slovacco e ungherese. La provincia Autonoma di Vojvodina (Autonomna Pokrajina Vojvodina) è una provincia autonoma situata a nord del paese e inclusa nell’euroregione (Serbia, Romania, Ungheria) Danubio-Kris-Mures-Tibisco. E’ la zona economicamente più ricca della Serbia, oltre ad essere caratterizzata da circa 26 gruppi etno-nazionali (di cui i serbi sono il 70%). Il capolugo e sede del parlamento della provincia autonoma è Novi Sad (197.694).In Kosovo-Metohija* l’albanese è la principale delle lingue ufficiali, parlata dalla maggioranza della popolazione.
Religione: la Serbia è uno stato laico, la cui Costituzione repubblicana riconosce libertà di culto. Struttura della popolazione per gruppi religiosi: cristiano ortodossi (84,6%), cristiano-cattolici (5,2%), mussulmani (2,9%), non dichiarato (2,0%), altri (1,5%), protestanti (1,1%), atei (1,1%).
Confini: Ungheria (nord); Croazia (nord-ovest); Bosnia-Erzegovina (ovest); Montenegro, Albania (e Kosovo*) (sud-ovest); Macedonia e Bulgaria (sud-est), Romania (nord-est).
Il Kosovo*, in base alla Costituzione serba, risulta essere una delle due province autonome. A causa della situazione altamente conflittuale tra albanesi e serbi protrattasi per oltre un ventennio e sfociata negli aspri conflitti degli anni ’90 (1996-1999), in seguito all’intervento della Nato contro la Serbia (1999), il Kosovo è passato sotto il protettorato dell’ONU. Nel 2008 il Kosovo, dopo anni di difficili trattative sul futuro status, ha dichiarato la propria indipendenza dalla Serbia, dalla quale però non viene riconosciuto. Il Kosovo è uno Stato (con una moneta e una banca centrale) a tutti gli effetti, ma il suo status giuridico internazionale è ancora incerto: è infatti, al momento attuale, riconosciuto da 99 dei 193 paesi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (tra cui 22 dell’Unione europea, Stati Uniti d’America, Francia e Regno Unito, membri permanenti del Consiglio di sicurezza con diritto di veto), mentre 51 stati membri (tra cui Russia e Cina, membri permanenti del Consiglio di sicurezza con diritto di veto) si sono dichiarati contrari.
Ordinamento dello stato: Repubblica semi-presidenziale
Link utili:
Osservatorio balcani e caucaso
Viaggiare i Balcani
East Journal
International Accountants and Business Consultants
Ambasciata d’Italia a Belgrado
(Guglielmi L.)
Bosnia ed Erzegovina:
Nome del paese: Bosnia ed Erzegovina (Bosna i Hercegovina).
Popoli e etnie: secondo i dati del censimento del 1991, il 44% degli abitanti del Paese è di etnia bosgnacca; i serbi e i croati rappresentano rispettivamente il 31% e il 17% della popolazione; il restante 6% degli abitanti si è dichiarato jugoslavo.
Lingue: bosniaco, serbo, croato.
Religioni: le principali sono quella musulmana, ortodossa e cattolica.
Ordinamento dello stato: Repubblica Parlamentare Federale, composta da due entità (Republika Srpska, con capitale Banja Luka, e Federacija Bosne i Hercegovine, con capitale Sarajevo) e un distretto (Brcko Distrikt).
Link utili:
http://www.ambsarajevo.esteri.it/ambasciata_sarajevo
http://www.balcanicaucaso.org/
http://www.viaggiaresicuri.it/?bosnia_erzegovina
Descrizione:
La Bosnia ed Erzegovina è uno degli stati, insieme a Slovenia, Croazia, Serbia, Montenegro e Macedonia, nati dalla dissoluzione della Jugoslavia all’inizio degli anni ’90. Situato nel cuore dei Balcani, questo territorio dalla complessa vicenda storica ha rappresentato per secoli – e continua a rappresentare tutt’oggi – il punto d’incontro-scontro tra Oriente e Occidente, tra culture, etnie e religioni che nel corso della storia hanno alternato a periodi di pacifica convivenza (nei quali erano frequenti i matrimoni tra persone appartenenti a gruppi etnici diversi) fasi storiche segnate da intolleranze e violenze sfociate anche in veri e propri conflitti armati, l’ultimo dei quali ha devastato il paese dal 1992 al 1995. La denominazione stessa dello stato – Bosnia ed Erzegovina – è di per sé indicativa della peculiarità di questo territorio, caratterizzato da un complesso intreccio etnico-religioso. Il paese si compone infatti di due entità politiche: la Federazione di Bosnia ed Erzegovina (Federacija Bosne i Hercegovine, FBIH) con capitale Sarajevo, a maggioranza croata e musulmana, comprendente la zona sud-occidentale e quasi per intero la regione centrale del paese, e la Repubblica serba di Bosnia (Republika Srpska, RS) con capitale Banja Luka, che amministra i territori confinanti ad est con il Montenegro e la Serbia e a nord con la Croazia.
Croazia:
Nome del Paese: Repubblica di Croazia (Republika Hrvatska).
Popoli e etnie: secondo i dati del censimento del 2001, i croati costituiscono il gruppo etnico maggioritario (89,6% della popolazione); tra le minoranze, le più rappresentate sono quella serba (4,5%), bosniaca (0,5%), italiana (0,4%), ungherese (0.3%) e albanese (0.3%).
croato; sono presenti situazioni di bilinguismo a livello locale.
Religioni: la religione predominante è quella cattolica (87%), seguita da quella ortodossa (4%) e da quella musulmana (1%).
Ordinamento dello stato: Repubblica Parlamentare.
Link utili:
http://www.ambzagabria.esteri.it/ambasciata_zagabria
http://www.balcanicaucaso.org/
http://www.viaggiaresicuri.it/?croazia
Descrizione:
Tra i paesi di lingua serbo-croata (o croato-serba) nati dalla dissoluzione della Jugoslavia, la Croazia è quello più vicino all’Italia in termini sia geografici sia culturali: i veneziani hanno a lungo governato i territori dell’Istria, del Quarnero e della Dalmazia e la loro eredità culturale è a tutt’oggi evidente, oltre che in vari elementi architettonici presenti nei paesaggi urbani, anche in diversi aspetti della vita quotidiana e della mentalità della gente. Com’è noto, i territori dell’odierna Croazia hanno conosciuto anche altri dominatori stranieri e risultano dunque evidenti anche altri tipi di influenze, come quelle austriache e ungheresi, nonché aspetti di natura culturale e tradizionale che avvicinano i croati agli altri popoli slavi meridionali con i quali condividevano l’appartenenza a un unico stato, la Jugoslavia, fino a poco più di due decenni fa. Ciò che emerge è dunque un articolato e interessante quadro culturale che influenza anche la sfera comunicativa e di cui è quindi opportuno tenere conto per poter interagire in situazioni interculturali con parlanti croati evitando di commettere errori che potrebbero pregiudicare l’esito dell’interazione.
(Cavaliere S.)