Tempo: formale, informale, vuoto/silenzio

In Grecia il tempo non è considerato un valore, quindi può essere sprecato. Il greco valorizza e tiene molto alla sua libertà e dunque il tempo non può essere una schiavitù. Non organizza in modo preciso la sua giornata e gli avvenimenti avvengono in un tempo approssimativo, “attorno a”.
Rispetto al tempo libero, possiamo affermare che sul lavoro – grazie anche ai sempre in aumento contatti con l’estero – la puntualità in Grecia è maggiore, ma sempre in un quadro di elasticità e di una certa disorganizzazione.

 

Tempo formale:

In Grecia, un po’ come in Italia, un ordine del giorno viene percepito come un’indicazione; innumerevoli sono le digressioni e le pause, ma all’ultimo minuto, con improvvisazione e volontà, la “deadline” viene rispettata con l’implicita pretesa di svolgere in maniera adeguata quanto previsto.

Tempo informale:

Nel tempo libero i ritardi restano estesi ma anche meglio tollerati. Una sera d’estate vedrà nella maggior parte dei casi un gruppo di giovani (ma anche di meno giovani) attendere anche ore prima che tutti gli amici siano presenti e ci si possa muovere in qualche direzione. Del resto i luoghi di svago come ristoranti, bar e disco pub accompagnano benevoli tale processo, offrendo i propri servizi sino al mattino dopo o magari aprendo solo molto tardi la notte.

 

In Lobasso F., Pavan E., Caon F. (2007), Manuale di comunicazione interculturale tra italiani e greci, Perugia, Guerra Edizioni, pp. 20-26