Politicamente corretto/scorretto

In Grecia la tendenza antidiscriminatoria rientra in un quadro tendenzialmente di poca discrezione nel dialogo. Pur dotato di grande tolleranza e di umanità, il greco tendenzialmente esprime la sua opinione in maniera esplicita e non vela troppo i propri pensieri. Non è raro per un napoletano o un siciliano che dialoga con un greco sentirsi dare per scherzo del “mafioso” senza mezzi termini, una volta dichiarata la propria origine. Si può star certi che il più delle volte greco non avrà capito di aver rischiato di essere offensivo.

Il greco per definizione non è razzista. Al contrario, il popolo greco ha dato forse i natali all’ospitalità, è un filoxenos, che tuttavia tiene molto alla propria identità.
Nei confronti di uno straniero si comporterà con tolleranza e pazienza, al contempo trasmettendo un messaggio (nemmeno tanto implicito) che invita l’interlocutore a restare al suo posto e a non voler “salire” al livello greco.

In Lobasso F., Pavan E., Caon F. (2007), Manuale di comunicazione interculturale tra italiani e greci, Perugia, Guerra Edizioni, pp. 36-39