Argomenti e lessico

Argomenti:

In Brasile, gli argomenti delicati per una conversazione sono molti. In primo luogo, proprio per il carattere compositivo e inclusivo dell’identità di questa nazione, conversazioni su tematiche razziali e religiose, di violenza e disuguaglianza sociale devono essere affrontate con cautela; lo sforzo di inclusione democratica che si sta portando avanti nel paese (ben sintetizzato dallo slogan che l’attuale governo sbandiera: “Brasil, un país de todos”, cioè “Brasile, un paese di tutti”) si scontra senz’altro con una situazione reale che agli occhi di un italiano è tutt’altro che democratica, ma affrontare in modo diretto questo tipo di problematica sarà facilmente interpretato come un attacco, che potrebbe compromettere le relazioni in corso.

Si dice anche che in situazioni formali bisogna evitare di parlare di “politica, religione e donne”; in particolare, quest’ultimo argomento può creare forti imbarazzi con l’interlocutore italiano, che in genere esprime con eccessivo entusiasmo l’apprezzamento per le donne brasiliane e lo stereotipo cui sono associate all’estero. Del resto molti brasiliani lamentano il fatto che gli italiani vedano il loro paese esclusivamente come la patria del calcio e del samba (con donne vistose poco vestite), come un paese sempre in festa ma arretrato (cosa che l’esistenza delle “favelas” ovviamente fa pensare), ignorando il grado di sviluppo tecnologico che invece ha raggiunto e la produttività di certi settori.
Inoltre, nonostante la sessualità sia vissuta in modo molto intenso e vi siano frequenti allusioni, parlarne apertamente è raro e tematiche quali prostituzione e simili sono da evitare.

Un altro tema delicato riguarda la deforestazione di alcune aree verdi del Paese, come la foresta amazzonica.

Su un piano più personale, di solito si evita di parlare apertamente di reddito, che è quasi un tabù: comunicare il proprio può essere interpretato come misero esibizionismo.

Un tema senz’altro gradito nella maggior parte delle situazioni informali è il calcio, che ha una tradizione vivissima in Brasile, la cui nazionale è stata la prima squadra a vincere la Coppa del Mondo per cinque volte (1958, 1962, 1970, 1994 e 2002).

Lessico:

La lingua portoghese nella sua varietà brasiliana abbonda nel ricorso a tecnicismi negli ambiti settoriali, ma anche nel linguaggio colloquiale si registra il gusto di usare parole che richiamano ambiti tecnico-scientifici (sono frequenti i neologismi di questo tipo, invalsi nella lingua comune). Il ricorso a espressioni latine o latineggianti (tipico dell’ambito giuridico) invece è percepito in modo negativo, eccetto che tra interlocutori che operino esattamente nello stesso ambito professionale, perché rimanda a un uso del linguaggio assolutamente discriminatorio nei confronti della popolazione meno istruita, teso ad accentuare la distanza sociale.

Gli anglicismi sono molto frequenti; in particolare, c’è la tendenza ad adattare i termini inglesi alla lingua portoghese, anche quando già esisterebbe una parola con lo stesso significato. Per esempio: dall’inglese to check deriva il verbo checar (“controllare”, per cui esisterebbero sinonimi come controlar), da to delete deriva deletar (“cancellare”, per cui ci sarebbe il sinonimo apagar), ecc.

I regionalismi (parole tipiche di certi stati del Brasile) sono perfettamente ammessi all’interno del paese, senza discriminazioni: la diversità linguistica in questo senso è accettata.

(Castagna V.)