La prima cosa che si nota in India riguardo l’uso del capo è che gli indiani lo oscillano in una mossa che è un mix tra il sì e il no: un’oscillazione laterale ripetuta che ha vari significati: serve ad affermare, confermare, approvare, elogiare ecc..
La testa è la parte più nobile del corpo e va quindi trattata con riguardo: gli indiani la proteggono spesso con berretti e copricapi di fortuna, poiché se la testa è calda, asciutta o riparata dal sole ne trae vantaggio l’intero organismo. E’ preferibile non toccare la testa dei bambini piccoli che non si conoscono, potrebbe risultare un gesto invasivo.
Gli occhi servono per comunicare tanto quanto le parole, specialmente in contesti nei quali non sia contemplata o possibile altro tipo comunicazione. E’ sconsigliabile fissare negli occhi un uomo: se si è una donna, lo sguardo insistente potrebbe essere letto come una chiara proposta sessuale, se si è un uomo, come una sfida. Guardare insistentemente una donna negli occhi, allo stesso modo, creerà l’imbarazzo di questa e sarà visto come un atteggiamento provocatorio. Guardare dritto e fisso negli occhi, in generale, non è segno di onestà e schiettezza, ma, in generale, è un atteggiamento di confronto troppo diretto.
Gli indiani, come molti orientali, non esprimono in maniera evidente il proprio stato d’animo attraverso espressioni facciali evidenti. Manifestazioni accentuate sono rare e riguardano più che altro quelle emozioni poco controllabili.
Esiste un’ampia gamma di espressioni e gesti codificati, ma riguardano il mondo della danza, non quello della vita quotidiana.
(Betto M.)