Il fumo non è benvisto in India e fumare è una pratica ritenuta scarsamente igienica e socialmente sconveniente. Il fumo non è molto diffuso e chi fuma lo fa principalmente in luoghi privati (dal 2008 è vietato fumare nei luoghi pubblici, anche all’esterno). Fumano per lo più gli uomini: per le donne il fumo -specialmente in contesti extra-urbani o tradizionali – è quasi un tabù che, se infranto, le qualifica immediatamente come delle “poco di buono”. Nei contesti rurali fumano prevalentemente le appartenenti alle caste più basse. In quelli urbani, invece, fumano le donne che fanno parte di un’élite occidentalizzata. E’ buona regola per tutti evitare di fumare per la strada a meno che non ci si trovi nelle grandi metropoli occidentalizzate (le donne dovrebbero evitare di farlo sempre e comunque, specialmente se sole). Da tutto ciò si deduce che regalare sigarette, sigari o tabacco non è una buona mossa.
Il vino e le bevande alcoliche non sono considerate alla stregua del fumo, il loro consumo è largamente diffuso e trasversale a tutte le classi sociali. Tuttavia, bere non è un’attività legata alla convivialità, come accade in Italia. Si beve per bere, per il gusto e l’ebrezza che possono dare le bevande alcoliche. La qualità delle bevande – vino o superalcolici – ha un’importanza secondaria -anche se, com’è ovvio, ci sono diverse tipologie e qualità di alcool. Negli ambienti hindu tradizionali l’alcool è assolutamente malvisto, con l’eccezione di un aspetto del dio Shiva al quale “piace” ricevere offerte di whisky dai devoti. In contesti più moderni od occidentalizzati, il bere è socialmente tollerato e, in parte, sta cambiando il modo di bere. Una bottiglia di vino, possibilmente italiano, può essere un dono gradito, ma è bene conoscere la persona alla quale lo regaliamo, sapere se ne fa uso e quale siano le abitudini della sua famiglia.
(Betto M.)