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IN TAXI:

Qualunque straniero in Grecia resterà abbastanza colpito dall’esperienza del trasporto in taxi. Alcune similitudini possono riscontrarsi forse con il sud Italia dove non sempre la tariffa richiesta dal tassista è quella dovuta (nel senso che si “arrotonda” verso l’alto) o dove la guida è “allegra” o ancora dove non solo il cliente ma anche la direzione sono importanti.
Eppure il capitolo taxi in Grecia è cosa a sé, condito di estremizzazioni abbastanza plateali.
Il numero di veicoli che girano per Atene è impressionante. Tacitamente essi compensano alcune lacune del trasporto pubblico attraverso un servizio quantitativamente alto e soprattutto a buon mercato, specie se visto rispetto all’Italia dove prendere un taxi è diventato ormai costosissimo.
Teoricamente il trasporto collettivo sarebbe vietato (in Italia l’accorpamento è permesso solo a certe condizioni e con certe autovetture) ma in pratica i taxi sono sempre pieni di clienti diversi che vanno più o meno nella medesima direzione.
Pratica imprescindibile è il comunicare al tassista la direzione desiderata. Il più delle volte il conducente si fermerà a stento, al centro della strada, bisognerà urlare la via o il quartiere nel finestrino e si riceverà un gesto (visto in precedenza) del capo dal basso verso l’alto che significa “no”.
La pazienza dunque (che ai Greci non manca) è l’arma per affrontare alcuni dinieghi prima di trovare il taxi giusto.
Un’ amica italiana ci racconta di essere stata sonoramente ripresa dal guidatore per essere entrata subito nel taxi senza aver fatto sapere la direzione al conducente: in altre parole, un modo esplicito di istituzionalizzare ciò che non si dovrebbe.
La scelta del cliente e della direzione, peraltro, è pratica conosciuta anche nel sud Italia dove ancora il turista o il passeggero viene visto come qualcuno da cui “ottenere qualcosa” e non a cui fornire un servizio. Forse gli eccessi ellenici sono ancora sconosciuti in Italia.

I tassisti in Grecia sono socievoli, aperti, informali.
Fumano senza chiedere il permesso, sono sempre accompagnati da un bicchiere di caffè al lato che accompagna le loro giornate, passano al tu velocemente, chiacchierano, e se sei straniero sono ancora più loquaci. Ad eccezione del fumo (regolato in Italia in modo severo) e del caffè, la medesima loquacità si riscontra anche in Italia.
Forse, a differenza della media dei tassisti italiani, non è raro trovare in Grecia personaggi dalla cultura politica e dalla conoscenza dell’attualità sorprendenti. Il dialogo dunque potrebbe superare i miseri convenevoli per sfociare non solo in temi calcistici e di gossip ma anche filosofici, politici e sociali.

In Lobasso F., Pavan E., Caon F. (2007), Manuale di comunicazione interculturale tra italiani e greci, Perugia, Guerra Edizioni.