Gerarchia e status

La gerarchia russa è solitamente esplicita, diretta; un’osservazione o una proposta a un capo importante devono essere fatte seguendo la scala gerarchica.
Molti informant hanno confermato l’esistenza in Russia di una doppia gerarchia: una ufficiale e una cosiddetta ufficiosa, che nella maggior parte dei casi non coincide con la prima, ma può esercitare funzioni di notevole importanza. Un esempio è dato dal ruolo della segretaria di un dirigente, la quale, avendo con lui un rapporto diretto, esercita un influsso determinate nella gestione dei suoi contatti.

Il leader:
Ci si aspetta che un vero leader sia in grado di mantenere la situazione sotto controllo e riesca a gestirla in ogni caso. Deve esprimersi in modo corretto, non usare parolacce o espressioni colloquiali. Il leader non cerca di compiacere il pubblico, non veste in modo appariscente in quanto il suo status di potente implica che non abbia bisogno di dimostrare niente a nessuno, il suo portamento è composto, i gesti misurati, il tono di voce pacato, la gestualità assente. Tutte queste caratteristiche sono evidenti nei discorsi di Capodanno che Putin fa alla nazione, lui è l’esempio per tutti i leader russi.

(Cappellotto Capiotto L., Progetto FSE 2120/1/14/1268/2008 Regione Veneto)

 

Rispetto:

Il rispetto per chi prende le decisioni va sempre manifestato: ci si deve rivolgere a un superiore usando nome e patronimico (es. Ivan: nome Andreevič: patronimico), lo si deve ascoltare stando seri, composti e soprattutto senza interrompere. E’ preferibile non esprimere apertamente dissenso alle proposte fatte da chi ricopre un grado più alto del nostro: meglio essere accondiscendenti e muovere le obiezioni in modo garbato, mettendo prima in risalto i punti in cui entrambe le parti sono d’accordo.

(Cappellotto Capiotto L., Progetto FSE 2120/1/14/1268/2008 Regione Veneto)

 

L’apparenza può ingannare: qualche consiglio pratico per riconoscere i diversi tipi di businessman russi…
Anna Pavlovskaja distingue nella sua guida tre tipi di businessman (Pavlovskaja 2003: 45-46):

  • i rappresentanti dell’intelligencija, con istruzione universitaria e con i quali per gli stranieri non è difficile relazionarsi;
  • gli esponenti della cosiddetta “vecchia guardia”, gente che ricopriva ruoli importanti in ambito politico e amministrativo in era sovietica e che è riuscita a mantenere una posizione di prestigio. Non sempre è facile intuire le loro intenzioni e capire i loro comportamenti;
  • i giovani, che non conoscono direttamente il mondo sovietico e in molti casi si sono formati in quello occidentale: con loro è facile condurre le trattative, sono disinvolti e affabili.

E’ opportuno stare sempre attenti: a volte dietro la disinvoltura si cela l’inganno, mentre l’indugio del vecchio businessman può rivelare prudenza e solidità di intenzioni.

Pavlovskaja A. V. 2003, Kak imet’ delo s russkimi, Moskva, Izd. Moskovskogo Universiteta.