Denaro

Il denaro occupa un posto importante nella vita dell’uomo indiano: rappresenta non solo il mezzo per il sostentamento della famiglia, ma anche lo strumento principale attraverso cui dimostrare il proprio valore e le proprie capacità. Il suo possesso e utilizzo sono ostentati senza alcun pudore: che si tratti di un’automobile costosa, di gioielli o di beneficenza, chi possiede denaro vuole che si sappia. Il denaro è potere, rispetto, valore. Al denaro non sono associate caratteristiche negative: non c’è nulla di male nel perseguire il guadagno e ciò che ne consegue: artha, il benessere economico e sociale, è uno dei fini legittimi della vita dell’uomo.

L’ascetismo, che spesso molti occidentali attribuiscono agli indiani, è prerogativa di una ristrettissima minoranza rispettata e ammirata, ma non per questo emulata, né presa a modello.
I soldi vengono spesso maneggiati anche nei luoghi di culto, dove non è raro offrire denaro – e vederselo chiedere – in cambio di benedizioni e piccoli doni consacrati.

Proprio in virtù del significato intrinseco che ha il denaro – chi lo possiede ha potere, in tutti i sensi – lasciare mance è buona regola: è una forma di ringraziamento, ma anche di “cura” nei confronti di chi guadagna meno -servitori, camerieri, portinai, guidatori di risciò ecc.- da parte di chi ha più disponibilità economica.

(Betto M.)