Fair play:
Il concetto di fair play è determinato dalla cultura dell’individuo. Nella cultura russa i concetti di furbo e disonesto sono sinonimi: la furbizia non è sempre considerata una qualità, di conseguenza chi usa la furbizia per ottenere dei vantaggi che non gli spetterebbero, come un “Inzaghi” che si butta a terra fingendo di aver subito un fallo e riceve un rigore a favore, è considerato un disonesto.
(Cappellotto Capiotto L., Progetto FSE 2120/1/14/1268/2008 Regione Veneto)
Onestà:
E’ diffuso il pensiero che la Russia sia un luogo dove si accettano ovunque le bustarelle: è opportuno precisare che nella realtà russa, come sottolinea A. Pavlovskaja, c’è una netta distinzione tra i regalini e le vere e proprie bustarelle (Pavlovskaja 2003: 23, 65).
I primi sono considerati un ringraziamento a chi, pur svolgendo regolarmente il proprio lavoro, guadagna poco (prevalentemente medici, insegnanti, piccoli funzionari). In questo caso il regalo è considerato una buona abitudine e non un atto illegale. Le seconde frequentemente aiutano a risolvere i problemi ma, nonostante la convinzione diffusa che in Russia si accettino sempre, è opportuno chiedere consiglio alla gente del posto nel valutare se darle o meno (Pavlovskaja 2003: 64-65).
Un consiglio pratico: in Russia al ristorante o al bar è consuetudine lasciare una mancia, non farlo significa voler dire che la qualità del servizio è stata insoddisfacente.
Pavlovskaja A. V. 2003, Kak imet’ delo s russkimi, Moskva, Izd. Moskovskogo Universiteta.
Lealtà:
A differenza di quanto avviene in Italia, in Russia e in altri paesi slavi c’è molto aiuto spontaneo: è normale offrire aiuto a persone in difficoltà che si incontrano lungo la strada e cedere il posto nei mezzi pubblici a donne, bambini, anziani o invalidi.
Salendo nelle maršrutki, i furgoncini che trasportano la gente seguendo determinati itinerari, se si è seduti nella parte posteriore del mezzo è normale passare i propri soldi a chi si trova davanti a noi perché arrivino al conducente e ricevere indietro allo stesso modo il resto, senza che nessuno si “trattenga” nulla.
Un’informant che vive da anni nel nostro paese è colpita dal fatto che in Italia qualsiasi manifestazione di aiuto sia seguita da profusioni di ringraziamenti, in Russia questo non accade perché aiutare qualcuno è un obbligo civile, non si ringrazia troppo perché si è tutti parte di un unico immenso corpo che è il popolo russo, dove i più forti aiutano i più deboli. Quindi non ci si deve meravigliare se, aiutando due vecchietti russi a caricare i bagagli in autobus o in treno, questi in segno di ringraziamento si limiteranno a rivolgerci uno sguardo benevolo.
(Cappellotto Capiotto L., Progetto FSE 2120/1/14/1268/2008 Regione Veneto)