Notice: Function _load_textdomain_just_in_time was called incorrectly. Translation loading for the wordpress-seo domain was triggered too early. This is usually an indicator for some code in the plugin or theme running too early. Translations should be loaded at the init action or later. Please see Debugging in WordPress for more information. (This message was added in version 6.7.0.) in /home/mappaintercult/public_html/wp-includes/functions.php on line 6114
Aspetti grammaticali - Mappa della comunicazione interculturale

Aspetti grammaticali

La lingua serba è una delle versioni standard del diasistema slavo meridionale denominato come serbo-croato, basato sul dialetto stokavo. Il serbo-croato ufficialmente non esiste più da quando è crollata la Jugoslavia, ma tale diasistema, nato e sviluppatosi a partire dall’Ottocento, è ancora la base filologica alla quale fanno riferimento il croato e i più recenti bosniaco e montenegrino. In pratica, queste ultime due lingue erano delle varianti regionali del serbo e del croato all’interno delle Repubbliche di Bosnia-Herzegovina e Montenegro, in seguito standardizzate come lingue nazionali. De facto, nonostante le differenze, l’intercomprensione tra tutti questi standard nazionali è praticamente quasi assoluta e per certi versi migliore di quella che ci potrebbe essere tra un australiano e un americano. Come la grande maggioranza delle lingue slave, il serbo presenta un’interessante “struttura classica”, con molte analogie con il latino. Non esiste l’articolo, ma un sistema di flessione nominale (nomi e aggettivi) con 7 casi (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo, strumentale, locativo). La particolarità del serbo rispetto ad altre lingue slave è quella di avere una sorta di “standard a soluzioni variabili”: si può infatti scrivere in alfabeto latino come in cirillico e in ekavo (Serbia) come in ijekavo (Bosnia-Herzegovina e Croazia). Il cirillico è ufficiale nelle istituzioni e nei media statali. Viene insegnato a scuola nei primi anni, ma dopo la formazione di base non è obbligatorio utilizzarlo. L’alfabeto latino invece tende a prevalere in molti mass-media privati e sulla carta stampata. I siti internet hanno spesso la versione sia cirillica che latina. I sottotitoli dei film in TV variano in entrambe le versioni. La differenza tra ekavo e ijekavo, invece, è data dalla scrittura di alcune parole (mleko/mlijeko = latte ). All’interno di questo spettro di variazione, il serbo ijekavo di Bosnia si avvicina di più alla lingua croata (anche per altri motivi sintattici), mentre i serbi che abitano in Croazia parlano croato mantenendo però alcune specificità lessicali legati alla propria storia e cultura. Il sistema verbale è estremamente complesso per noi italiani, in quanto a ogni nostro verbo corrispondono di norma almeno una coppia di verbi caratterizzati dall’aspetto perfettivo o imperfettivo. All’interno della distinzione tra perfettivo e imperfettivo la scelta del verbo dipende dal fatto che l’azione abbia già raggiunto un risultato, oppure venga descritta nel suo svolgersi o reiterarsi, o ancora nel suo iniziare. Lo stesso verbo può quindi presentare più forme anche in base ai suffissi: per es., pevati (cantare), zapevati (iniziare a cantare), ispevati (finire di cantare), ispevati/napevati se (cantare molto, “a sazietà”), popevati (canticchiare, cantare un poco).

(Guglielmi L.)