Cocktail, tè, barbecue

Il caffè:

I serbi sono un popolo noto nei Balcani per la tradizionale ospitalità. Può capitare spesso, già dopo una breve conoscenza, di essere invitati a casa di colleghi o conoscenti. Di solito sarà per bere un caffè o un čaj (tè o tisana), ma è possibile che ci vengano offerti dolci o cibi salati di vario genere e succhi di frutta, e che la bevuta si protragga per diverse ore, passando ad altre bevande analcoliche o alcoliche.

Il caffè turco (turska kafa) è ancora molto diffuso nelle famiglie. Viene di solito bevuto in tazze da tè (ma i mussulmani bosniaci hanno la tradizione delle tazzine e del pentolino in rame), in dosi piuttosto massicce, chiedendo prima all’ospite quanto zucchero desidera (dolce, medio, amaro). Il caffè tradizionale non è amato da tutti, per cui le famiglie hanno quasi sempre in alternativa il caffè solubile (lo chiamano nes) per sé e per gli ospiti. L’espresso e il caffè di moka, invece, non sono ancora diffusi. L’espresso corto all’italiana si sta diffondendo in questi anni, ma solo nei bar. Il caffè turco va bevuto lentamente, lasciando depositare i fondi.

(Guglielmi L.)

 

Cocktail:
Nel mondo slavo meridionale, il cocktail di lavoro rappresenta un evento meno diffuso che in Italia. In occasione di un simile appuntamento, dei ritardi di lieve entità risultano ampiamente tollerati se il numero degli invitati è elevato. Considerato il tipo di evento, appare inoltre opportuno rimarcare il ruolo assunto dagli alcolici nelle culture balcaniche occidentali, che sembrerebbe differenziarsi da quello che invece rivestono nel Belpaese: se in Italia, infatti, stati di alterazione dovuti agli effetti degli alcolici risultano comunemente imbarazzanti e inappropriati e possono rischiare di far perdere la faccia a chi se ne rende autore, in area slava meridionale, invece, i giudizi nei confronti di chi è brillo o ubriaco appaiono generalmente molto più morbidi e tolleranti, al punto che i protagonisti di tali episodi tendono a dimenticare l’accaduto il giorno dopo e raramente sentono il bisogno di scusarsi a posteriori con i presenti.

(Cavaliere S.)