Il senso di appartenenza è da ricondurre, in contesto indiano, al concetto di casta (dal latino castus, “puro”, in sanscrito jati, “nascita”). Ogni individuo, anche se appartenente ad un “religione” diversa dall’induismo, riconduce sé stesso ad un gruppo di individui caratterizzati da specifiche abitudini e mansioni. Nonostante le caste, infatti, siano prerogativa dell’induismo, il loro impatto culturale è molto forte anche nei contesti esterni ad esso. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, far parte di una casta più umile rispetto ad un’altra non comporta un senso di inferiorità: il sistema castale ha originariamente alla sua base il concetto di separazione, di diversità. Proprio di questa diversità gli indiani vanno molto fieri e non rinuncerebbero alla propria identità castale che contribuisce notevolmente a costruire l’identità individuale del singolo, oltre che quella sociale.
Anche l’identità regionale è molto forte e, in generale, il senso di appartenenza si sviluppa in un sistema di scatole cinesi che va dalla cerchia della famiglia, a quella della casta, della comunità locale e degli indiani tutti. Anche una volta espatriati e lontani dalla terra d’origine, gli indiani continuano a nutrire un forte sentimento di attaccamento e fedeltà per il paese d’origine.
(Betto M.)