La conoscenza, sia quella con la C maiuscola che quella con la c minuscola è tenuta in grandissima considerazione in India. Dal punto di vista tradizionale, la Conoscenza è un sapere che si tramanda dal maestro (guru) al discepolo (sishya) oralmente e che si basa su concetti assoluti e non opinabili. Una modalità derivante da questa visione si applica alla conoscenza intesa come risultato di un percorso di studio e formazione di tipo scolastico: la figura dell’insegnante è centrale poiché, così come nell’insegnamento tradizionale, chi insegna incarna la conoscenza stessa: ne è depositario e tramite. Difficilmente lo studente indiano farà spontaneamente delle domande o ammetterà di non aver compreso quanto spiegato dall’insegnante: ciò equivarrebbe ad ammettere che la spiegazione è stata poco chiara e getterebbe un’ombra sulla preparazione del docente.
Dal punto di vista del prestigio sociale, aver studiato è certamente positivo, soprattutto perché denota una certa agiatezza economica -o quantomeno la volontà di raggiungerla- e apre le porte a possibilità di carriera più vantaggiose. Oggigiorno, si studia sempre di più, fino ai livelli più alti dell’istruzione. Questo vale anche per le donne che, tuttavia, in molti casi dopo il matrimonio conducono una vita domestica.
Infine, se in ambito tradizionale il guru è punto di riferimento e perno della devozione dei discepoli, per quanto riguarda la professione di docente, molto dipende dal contesto nel quale questa viene esercitata.
(Betto M.)