Nella lingua russa sono molto usati i diminutivi che, in molti casi, intendono dare una connotazione affettiva all’oggetto nominato, ne è un esempio il sostantivo “acqua”, che da voda (acqua) diventa vodička (acquetta). I diminutivi sono usatissimi anche nei nomi propri, il nome si accorcia in modo direttamente proporzionale al grado di confidenza che si ha con una persona.
Nella lingua russa l’uso dei verbi rappresenta uno degli aspetti più complessi per chi ne affronta lo studio: basti pensare al fatto che l’uso del verbo russo si fonda sui concetti di processo, risultato, ripetizione, che ne determinano l’aspetto (perfettivo o imperfettivo).
Questo significa che a ogni azione, che in italiano viene espressa da un verbo, nella lingua russa corrisponde una coppia di verbi (ad es. scrivere diventa pisat’ – napisat’), a seconda che si tratti di un’azione iterata o unica, colta nel suo svolgimento o già arrivata a un risultato, momentanea o potenziale (Cevese, Dobrovolskaja, Magnanini 1999: 437).
(Cevese C., Dobrovolskaja J., Magnanini E. 1999, Grammatica russa, Milano, Hoepli.)