Argomenti e lessico

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Oggi in Russia non è tabù parlare di alcolismo né di psicanalisi, rivolgersi allo psicanalista è considerato indicatore di un elevato status sociale. I russi parlano volentieri di viaggi, di hobby, di economia e, se in compagnia di partner stranieri, ascoltano con interesse racconti legati alla cultura, alla politica e allo stile di vita del loro paese di provenienza. L’Italia e gli italiani sono molto amati in Russia: i racconti sul nostro paese saranno accolti con grande interesse. La politica è un tema scottante: con il partner straniero, se è incuriosito dalla situazione politica italiana, se ne può parlare in modo generico ma senza criticare il governo del suo paese (lo farà eventualmente lui e noi ci limiteremo ad ascoltare). Non si parla apertamente di soldi, di stipendi e redditi, non si parla di sesso e di omosessualità in modo esplicito, di malattie gravi, di cibo e di disturbi legati alla digestione. Non è molto elegante confermare gli stereotipi rivolgendo domande del tipo: “Perché voi russi bevete così tanto?”.
Non è il caso di chiedere a un importante businessman come sia arrivato al successo, tutto ciò che ha fatto prima di aprire il suo business non ci deve riguardare.
I russi sono inclini a criticare la propria patria ma non gradiscono gli apprezzamenti negativi su di essa da parte degli stranieri.
Non si deve scherzare su mafia, nazismo e comunismo in quanto non possiamo sapere chi abbiamo di fronte.

 

Lessico:

Terminologia specialistica:
Nell’ambito del business si usano frequentemente sia sigle sia anglicismi. Quasi tutti i termini di marketing derivano dall’inglese.
Negli ultimi anni anche nel linguaggio informale sono presenti numerose parole di origine inglese, legate soprattutto all’uso di Internet (un esempio è dato dal verbo guglit’, usato tra i giovani per dire “cercare in google”)

Superlativi e comparativi:
Nonostante anche in questo paese ci possa essere spesso qualcosa che eccelle, che è “il migliore di” ecc., la cultura russa, a differenza di quella americana, ama generalmente l’understatement.

(Cappellotto Capiotto L., Progetto FSE 2120/1/14/1268/2008 Regione Veneto)