Tempo: formale, informale, vuoto/silenzio

I serbi, soprattutto quelli più anziani (o di provincia o del sud), non sempre sono puntuali. Un leggero ritardo non viene considerato mancanza di rispetto, anche se puntualità e precisione da parte del partner straniero sono qualità attese e apprezzate. Tuttavia la mancanza di puntualità e il fare le cose all’ultimo momento sono, al contempo, considerati atteggiamenti “balcanici”, cioè una componente della propria cultura riconosciuta ma non propriamente apprezzata, spesso oggetto di ironia.

Nella quotidianità extra-lavorativa i ritardi, se nell’ordine di pochi minuti, sono comunque accettati mentre nell’ambito lavorativo è richiesta la puntualità, sebbene il grado di tolleranza nei confronti del piccolo ritardo dipenda molto dal contesto e dal tipo di impegno in agenda.
Il tempo, in particolare nelle strutture grandi e molto gerarchizzate, può essere utilizzato come una manifestazione di potere. E’ normale lasciare qualche minuto di “anticamera” a chi aspetta il proprio turno in alcuni uffici o al proprio partner lavorativo nell’attesa di riceverlo a un appuntamento.

Offrire caffè, tisane (tutte si chiamano čaj, tè), bevande analcoliche durante l’attesa è una normale prassi di cortesia, per fare sentire le persone a proprio agio.

Il ritmo di lavoro negli uffici può sembrare più lento e caratterizzato da pause e divagazioni rispetto a quello italiano, mentre gli iter della burocrazia possono apparire a noi italiani ancora più lunghi e tortuosi dei nostri, specialmente nel caso di uffici pubblici. Il consiglio è di avere pazienza e di non aspettarsi sempre una soluzione immediata ai propri problemi. I serbi ci tengono molto a dare un’immagine di efficienza nella soluzione dei problemi legati ai tempi di attesa burocratici, di cui si sentono vittime. Il tema del miglioramento della burocrazia è infatti centrale nell’agenda politica delle riforme, anche in relazione al ruolo chiave degli investimenti dall’estero.

E’ opportuno tener presente che in Serbia la giornata lavorativa negli uffici inizia spesso molto presto, anche prima delle 8.00, per terminare nel primo pomeriggio (intorno alle 15.30-16.00, ma non c’è un orario standard), anche se è più normale essere ricevuti dalla metà mattinata in poi. La pausa pranzo è generalmente consumata in ufficio, sottoforma di spuntino frugale. Gli sportelli delle banche e degli uffici postali, invece, lavorano con il pubblico anche fino alle 20.30 e al sabato, specialmente nelle filiali delle città principali.

(Guglielmi L.)