Famiglia

È un valore assolutamente centrale in Serbia, così come in tutti i Balcani. In tema di divorzio e l’aborto tuttavia c’è molto meno dibattito rispetto ai Paesi a maggioranza cattolica. Essi sono considerati come diritti acquisiti. Quella parte (crescente dopo il comunsismo) della società serba che si dichiara ortodossa praticante appare, su alcuni temi, più secolarizzata di quella italiana. La separazione dei coniugi spesso non fa saltare la trama delle reti familiari, le quali vengono tenute insieme anche da un importante fattore tradizionale: il rapporto con i kumovi, cioè i padrini o testimoni di nozze o di battesimo. Il fatto di scegliere il kum al di fuori del rapporto di consanguineità delinea i confini della famiglia, oltre i rapporti parentali di discendenza-filiazione. Anche tra i più giovani il ruolo di kum viene vissuto come onore, responsabilità e spirito di aiuto e protezione verso il giovane battezzato o l’amico/a che si sposano. Le reti familiari sono un fattore di primaria importanza anche come “ammortizzatore sociale”. I giovani, soprattutto nelle città e nonostante le condizioni economiche spesso critiche, tendono a uscire dalla casa dei genitori ma anche a sposarsi più presto rispetto ai coetanei italiani. I genitori serbi appaiono mediamente meno protettivi di quelli italiani e con una idea di autonomia diversa, la quale appare tuttavia maggiormente vincolata all’idea di matrimonio e procreazione, visti come percorso naturale e necessario. Inoltre, va segnalato che nonostante la popolazione femminile nei centri urbani presenti un tasso di successo scolastico spesso superiore a quella maschile, una persona di trent’anni non ancora sposata può destare un certo stupore e preoccupazione, soprattutto se donna. Il mancato matrimonio può avere come conseguenza dei doveri morali di cura verso i genitori anziani che i fratelli maschi o le sorelle sposati non hanno. Va tuttavia precisato che la situazione economica della transizione ha causato il crollo del welfare in molti aspetti della vita.

(Guglielmi L.)