Senso di appartenenza

Il senso di appartenenza etno-nazionale dei popoli ex jugoslavi è in genere molto marcato ed è avvertito in certi casi in maniera viscerale, specie dopo le guerre che hanno falcidiato l’area balcanica occidentale nei primi anni Novanta del secolo scorso. L’affermazione dell’identità di ogni popolo e l’esaltazione dei sentimenti etno-nazionali rappresentano aspetti che sembrano assumere un ruolo di primo piano in vari ambiti della vita quotidiana, dal dibattito politico all’educazione scolastica (l’insegnamento della storia di ognuno dei paesi balcanici occidentali considerati, per esempio, viene generalmente condotto assumendo la prospettiva di quel dato popolo, che tende a divergere da quella degli altri popoli slavi meridionali nell’attribuzione di determinati giudizi e nella valutazione di certi eventi). La forza con cui tali sentimenti di identificazione etno-nazionale sono avvertiti può rendere gli abitanti dell’area particolarmente sensibili ad alcuni aspetti, come la denominazione dei diversi idiomi parlati, discendenti da quella che è stata la lingua comune dell’ex Jugoslavia fino alla sua disintegrazione: il serbo-croato. Pur presentando differenze minime, tali lingue costituiscono oggigiorno gli idiomi ufficiali dei diversi stati nazionali e sono dunque denominati croato, serbo, bosniaco e montenegrino.
La questione dell’appartenenza risulta ancora più complessa e delicata in Bosnia ed Erzegovina, spesso definita una “Jugoslavia in piccolo” in quanto abitata da tre gruppi etnici preponderanti: i bosgnacchi, i serbi e i croati. Per quanto tutte e tre le succitate etnie vivano all’interno dei confini della Bosnia ed Erzegovina, il ricorso all’aggettivo di nazionalità “bosniaco” sembra essere accettato di buon grado quasi esclusivamente dai bosgnacchi: i serbi e i croati di Bosnia, infatti, si considerano tendenzialmente legati alle rispettive madrepatrie, la Serbia e la Croazia (i primi generalmente si sentono rappresentati e si riconoscono anche nella Republika Srpska, l’entità politico-amministrativa a maggioranza serba che, insieme alla Federacija Bosne i Hercegovine, abitata prevalentemente da cittadini croati e bosgnacchi, compone la Bosnia ed Erzegovina).
Una minore accentuazione dei succitati sentimenti identitari etno-nazionali sembra invece avvertirsi soprattutto nelle aree croate dell’Istria e del Quarnero, nella regione serba della Vojvodina, in cui si registra la presenza di ben ventisei gruppi etnici pienamente riconosciuti, e in alcuni centri dell’entità della Federazione di Bosnia ed Erzegovina, in primis Sarajevo, in cui tali rivendicazioni appaiono meno forti vista anche la tradizionale natura multiculturale della città.

(Cavaliere S.)