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Il saluto che più si avvicina al nostro Buongiorno è ni hao 你好 (informale) o nin hao 您 好(formale) ma si tratta di un saluto convenzionale, impersonale che viene percepito come freddo e troppo comune. I cinesi, invece, quando è possibile, preferiscono personalizzare il saluto utilizzando forme che tengano contano degli interlocutori, della loro età del rapporto che intercorre tra loro, della particolare situazione o circostanza in cui si trova.
Allo stesso modo, in ambiente lavorativo, tra colleghi ci si rivolge saluti che sono finalizzati a dimostrare interessamento e premura: “Eccoti qui”, “Sei molto impegnato?”.
Tra amici è comune invece salutarsi con riferimenti più personali al modo di vestire o allo stato di salute. Con gli sconosciuti invece è ritenuto sufficiente scambiare un semplice cenno del capo o un sorriso.

In sintesi, le forme nihao e ninhao sono molto meno utilizzate del nostro buongiorno ma sono obbligatorie in contesti formali (cene d’affari, riunioni e incontri ufficiali o con ospiti di riguardo).
In tali contesti, il saluto viene rivolto rigorosamente a ciascuno dei presenti nel rispetto dell’ordine gerarchico stabilito in base alla mansione e all’età ma senza distinzione tra uomini e donne. In tali situazioni formali il saluto è accompagnato dalla stretta di mano che si protae però per un tempo molto più lungo di quello da noi comunemente usato in Italia.

Tra le consuetudini cinesi, non rientra invece, in nessun modo e in nessun contesto, il saluto accompagnato da baci o abbracci, il massimo del contatto fisico è la stretta di mano che si sta diffondendo sempre più nei contesti urbani per influenza occidentale.

(D’Annunzio, B., Progetto FSE 2120/1/14/1268/2008 Regione Veneto)