Corpo

Braccia e mani:
Il gesticolare tipicamente italiano viene percepito dai tedescofoni spesso come ridicolo e alle volte può addirittura indisporli, poiché viene considerato come un’invasione di spazio.
Movimenti molto accentuati vengono accostati a comportamenti aggressivi, di lite e di minaccia.
Tuttavia, anche i tedescofoni hanno particolari gesti che veicolano un determinato significato, non necessariamente compatibile a quello italiano. Il picchiettarsi la tempia con l’indice significa sia in Germania che in Italia stupidità ma mentre in Italia è un gesto considerato innocuo e infantile in Germania è considerato molto offensivo e forte. Per scaramanzia, invece, il nostro ‘toccare ferro’ o altre parti, corrisponde per un tedesco al bussare sul legno.
Gesti che si avvicinino al saluto nazista come l’alzare il braccio e la mano a mirino all’altezza dell’occhio possono essere percepiti in malo modo dai tedeschi, ancora molto sensibili a questi riferimenti, con senso di vergogna. Inoltre è da notare che il saluto nazista in Germania è vietato dal codice penale, come anche in Italia, con la differenza che in Germania chi commette la trasgressione del divieto va incontro a possibile reclusione di tre anni o a multe piuttosto salate indipendentemente dalle reali intenzioni che avesse.
(M. Speggiorin)

I tedeschi non si picchiano il fianco per esprimere fame, o non chiudono le dita per il noto “cosa vuoi” o per “paura”; salutarsi a volte non implica i due baci sulla guancia e nessuno sa che appoggiare l’indice sulla guancia e farlo ruotare è sinonimo di “che buono!”.
Anche gesti come “non me ne importa” oppure le mani che si muovono per dire “vattene” o “stai calmo” non sono conosciuti e se accompagnati da toni di voce alti potrebbero essere addirittura considerati simbolo di comportamenti aggressivi e poco educati.

(Cristina Cappellari)

 

Gambe e corpo:
Non crea problemi di comunicazione interculturale

 

Corpo: il naturismo

Il naturismo è una delle peculiarità della cultura e società tedesca e forse considerata curiosa perché in contrasto con l’assunto della riservatezza tedesca e, agli occhi di un italiano, poco compatibile con le condizioni climatiche della Germania.
Il naturismo, noto a molte culture nel corso della storia, ha avuto una presenza significativa tra le pratiche della società tedesca tra la fine dell’Ottocento e i primi due decenni del Novecento e si inserisce in un movimento di riforma di più ampio respiro sorto in Germania e in Svizzera che criticava l’industrializzazione e l’urbanizzazione e sosteneva l’idea del ritorno alla natura.
Secondo la Freikörperkultur (letteralmente “cultura del corpo libero”, abbreviata in FKK), l’abbigliamento era un elemento costrittivo e limitativo della civilizzazione e la nudità si armonizzava al meglio con l’ambiente. Nell’idea di fondo della FKK il corpo era quindi un’istanza libera, naturale, non soggetta a modificazioni (quindi ricoperto di peli), tuttavia privo di una funzione erotica, mentre si considerava erotizzato solo lo sguardo che vi si posava con intenzione; nelle aree riservate ai naturisti non erano consueti momenti di contatto verbale o non verbale (corporeo) che esprimessero intimità.
Negli anni Trenta del secolo scorso il naturismo fu vietato; tuttavia, a seguito delle proteste delle associazioni, a partire dal 1936 tollerato e quindi nuovamente permesso dal 1942. Il naturismo ha poi avuto un ruolo centrale nella Deutsche Demokratische Republik (Repubblica Democratica Tedesca), dove, dopo l’emissione di un divieto nel 1954, fu ufficialmente autorizzato a partire dal 1956, e contò progressivamente un sempre maggior numero di aderenti, che divennero numerosissimi negli anni Settanta. Il persistere di una pratica che promuoveva un corpo libero e senza costrizioni è considerato anche effetto della peculiare situazione delle comunità religiose nella DDR, che si distingueva da quella di altri paesi dell’Europa orientale. Con il crollo della cortina di ferro questa differenza è emersa in particolare con le reazioni della popolazione polacca, a prevalenza cattolica, alla presenza di naturalisti sulle spiagge del Mar Baltico al confine tra Polonia e Germania.
La Freikörperkultur, che in Germania è praticata in alcune zone costiere marine, nei pressi di fiumi o laghi, si rileva anche in contesti non naturalistici. Si possono quindi osservare in molti spazi aperti (come per esempio parchi cittadini) soggetti ambosessi nudi all’interno di aree delimitate da cartelli specifici, che si riuniscono seguendo consuetudini locali sulla suddivisione di aree comuni, o anche in autonomia rispetto alla gestione ufficiale dello spazio pubblico. La loro presenza è tollerata. In Germania esistono numerose associazioni che hanno l’obiettivo di salvaguardare e promuovere la filosofia della Freikörperkutkur, si attivano nell’organizzazione di eventi riservati ai naturisti, e sono promotrici di un turismo specializzato (campeggi, crociere, attività sportive).
Dati rilevati da indagini recenti indicano che il naturismo sta tuttavia perdendo il consenso di cui è stato oggetto prima della riunificazione delle due Germanie, in particolare tra le nuove generazioni; è inoltre in corso una ridefinizione dello spazio di pratica del naturismo, resasi oggi necessaria per l’esigenza generale di una maggiore protezione della privacy individuale, nonché di quella di specifici soggetti sociali, come per esempio i bambini.

(Anna Castelli)