Superstizione

I cinesi sono piuttosto superstiziosi. In Cina si crede che le parole e i numeri pronunciati possano attirare la buona o la cattiva sorte. Questa convinzione è direttamente legata alla natura della lingua cinese che comprende un grandissimo numero di omofoni.
In cinese, infatti, ad ogni carattere corrisponde una sillaba. Ma essendo le sillabe in numero molto minore rispetto ai caratteri, nonostante i 4 toni applicati alle sillabe possano in parte disambiguare gli omofoni, esistono comunque molte parole che si scrivono con caratteri differenti ma che si pronunciano con la stesso suono. La superstizione cinese poggia in gran parte su questo meccanismo linguistico.
Il suono del numero 4 che si scrive e si dice si, ad esempio, è molto simile a quello del carattere 死 si, “morte, morire” e di conseguenza si evitano numeri di telefono o prezzi che contengano il numero 4; si evita il numero 4 nelle stanze d’albergo e così via. Numeri fortunati sono il 6 e l’8 che pronunciati richiamano suoni simili positivi e il 9, jiu, che suona come 久, “vecchio”, ed è perciò di buon auspicio. Nella Cina antica, questo numero veniva considerato simbolo della virilità, metafora dell’imperatore, e perciò del potere assoluto; lo ritroviamo infatti nell’architettura degli antichi palazzi, e più recentemente nei numeri di telefono: avere un contatto con molti 9 porta molta fortuna.

(D’Annunzio B.)