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Rete-relazioni 关系 guanxi
La guanxi definisce non solo una forma di relationship ma è qualcosa di più profondo per i cinesi. Dal punto di vista occidentale è molto difficile da capire e da inquadrare come un fenomeno positivo.
Alcuni studiosi occidentali hanno tradotto il termine come ‘corruzione’, ‘rete di raccomandazioni’, rete per la garanzia di favoritismi’.
Potremmo definire la guanxi come una modalità di costruire intenzionalmente amicizie con l’idea di aiutarsi a vicenda. Avere dei contatti, per esempio, con dei funzionari governativi, che possono sveltire procedure per ottenere permessi amministrativi, e coltivare queste relazioni, significa avere 关系 (guanxi) che possono favorire lo sviluppo della propria attività.
In Cina una relazione d’affari non è mai limitata ad un incontro tra tecnici o esperti. In Cina è necessario costruirsi delle 关系(guanxi), dei rapporti di fiducia anche per fare affari.
La guanxi precede il business. In contesto di affari, inviti a pranzi e cene o ad una sessione di karaoke sono utili a conoscersi meglio ed instaurare un rapporto più personale.
Perdere o guadagnare la faccia – l’idea di 面子 mianzi
Concetto di vitale importanza in Cina per comprendere i valori che regolano il buon funzionamento delle relazioni interpersonali è l’idea di 面子 mianzi. Il termine letteralmente vuol dire (faccia) ma il concetto di mianzi si riferisce alla possibilità di perdere la faccia (la reputazione) o di guadagnare la faccia (autorevolezza, stima, fiducia).

Il compito di ogni singolo individuo che sappia rispettare il proprio ruolo all’interno della gerarchia, sia che si tratti di ambito professionale, sia che si tratti di un ambito privato, è preservare la propria faccia e quella degli altri. Perdere la faccia è imbarazzante e la persona che mette un proprio collega, amico, conoscente nella situazione di perdere la faccia e quindi conseguentemente di trovarsi in imbarazzo di fronte a tutti, è scorretta e poco attenta a preservare l’ordine e l’armonia delle società. L’occidentale che fa perdere la faccia viene vissuto dai cinesi come una persona poco rispettosa e tutti gli sforzi profusi per avviare una qualche relazione di business possono essere annullati di fronte ad un comportamento ritenuto poco rispettoso di questo valore. Situazioni che portano a perdere la faccia sono ad esempio quelle in cui si esplicitano pubblicamente gli errori commessi da un collega, da un capo, da un familiare. Se è necessario rettificare, distinguere, far notare, rivedere, chiedere modifiche all’operato di qualcuno, è necessario farlo in privato, così che possa venire salvata la faccia.
La faccia, dunque, si può lasciare (留面子) o perdere (丢面子). La faccia è quindi la reputazione che una persona riesce a costruire in diversi ambiti, come ad esempio famiglia, amici e lavoro. Dal punto di vista individuale, la “faccia” può anche esser intesa come il rispetto che una persona è stata in grado di guadagnarsi, ed essendo la Cina un paese fondato sulle gerarchie il 面子 è un elemento fondamentale di tutte le personalità di successo. Nelle relazioni di lavoro, ad esempio, se un superiore delega ad un suo sottoposto un compito più qualificato o complesso e lo loda di fronte ai colleghi compie l’atto del 给面子, cioè del “dare la faccia”, quindi contribuisce significativamente a costruire l’idea di credibilità e affidabilità del sottoposto. Il sottoposto, dal canto suo, svilupperà un forte senso di appartenenza e lealtà nei confronti di un superiore che abbia contribuito a rendere più positiva la sua faccia.
Al contrario, se questi verrà rimproverato davanti ai colleghi, perderà la faccia. È fondamentale quindi, anche in sede di trattativa o di team building con aziende e unità cinesi, tener conto di questa idea di “faccia”. Bisognerà fare particolare attenzione a trattare i nostri sottoposti in modo tale da non fargli perdere la faccia e quindi la credibilità nei confronti di nostri potenziali partner. Inoltre, sempre nell’intento di nutrire positivamente il 面子, è molto difficile che un cinese accetti o rifiuti direttamente una offerta, evitando così di apparire debole o scortese. Per questa ragione, posizioni di disaccordo non vengono esplicitate, ma comunicate soltanto attraverso allusioni.
I colori usi e universo simbolico: 
Il colore rosso, simbolo di vitalità, energia (rosso cinabro) di ricchezza, di prosperità, il colore del fuoco protettore dagli spiriti maligni, è il colore rappresentativo della Cina: lo si utilizza per festeggiare utilizzandolo negli addobbi (ad esempio le scritte rosse con il carattere 福 fu che vuol dire “ricchezza, benessere, fortuna” che vengono appese alle porte in occasione del capodanno)
Insieme al rosso, il giallo: colore della luce, dell’oro e del riso, del potere supremo; nell’antica Cina il giallo degli abiti era riservato esclusivamente all’imperatore e all’imperatrice. Il giallo è però anche il colore della pornografia. Attenzione quindi perché un libro giallo non è un poliziesco! Un’altra importante informazione che riguarda i colori attiene al verde. Avere il cappello verde vuol dire “avere le corna”. Difficile pertanto che un cinese acquisti un cappello verde.

 

Sessualità:

Non è proibito, ma è ritenuto sconveniente scambiarsi effusioni amorose in pubblico. La Cina per certi aspetti oggi è ancora una immensa galera schiacciata da una forte censura. La pubblicità evita immagini che richiamino la sfera della sessualità o che siano anche solo semplicemente sensuali. Anche i siti che offrono informazioni su questo tema sono sottoposti a censura, ivi compresi quelli pornografici.
L’educazione sessuale non entra nelle scuole.
Nelle città più sviluppate si è diffusa recentemente l’idea di sessualità occidentale: un fenomeno di rilevanza sociale è il cosiddetto “puppy love” ovvero amore giovanile, per cui ragazzini tredici-quattordicenni fanno le loro prime esperienze sessuali senza precauzioni, né adeguate informazioni.
Fra gli uomini d’affari, dopo la cena di lavoro, è diffusa l’abitudine di ingaggiare delle “intrattenitrici”.
Questo intrattenimento si accompagna ad altre forme conviviali durante le cene d’affari, come il bere e il fumare. È comune offrire tale tipo di servizio all’ospite straniero più importante, il quale per buona educazione non può rifiutare poiché declinare l’offerta è considerata una forma di offesa. Questa pratica è diffusa fra i cinesi in primis, poiché il sesso fra coniugi ha il solo scopo di generare figli.

 

(D’Annunzio B.)