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Heimat
Heimat può essere tradotto in italiano con ‘patria’, ma in lingua tedesca è un concetto che va al di là del paese d’origine. Heimat per un tedescofono è il luogo in cui si sente a casa, il luogo mentale e fisico dove ci si trova meglio. Essendo una tipica parola tedesca presenta diverse difficoltà per ogni traduttore. Poiché la parola non si limita a descrivere solo un luogo, nella maggior parte delle lingue non esiste un corrispettivo esatto. Ciononostante ci sono alcune espressioni che si avvicinano di più al significato e che quindi vengono ritenute traduzioni plausibili. In inglese, ad esempio, si usano i termini native land o homeland, in francese lieu d’origin o pays natal. Questo concetto si riferisce proprio alla relazione che intercorre tra uomo e spazio, senza dimenticare anche l’importanza del ruolo della natura. Se si pensa alla parola Baum (albero) si nota che questa ha un peso non indifferente nella sensibilità e cultura tedesca. L’albero, secondo l’antica tradizione ctonica germanica, non solo è un simbolo vitale, bensì anche la sede, la Heimat delle divinità venerate dagli antichi popoli germanici. Al giorno d’oggi la salvaguardia degli alberi è diventata anche un argomento politico, proposto da partiti come Die Grünen (i Verdi). È pur vero, però, che generalmente con Heimat si fa riferimento al luogo in cui un individuo è nato e ha fatto le prime esperienze di vita, le quali influenzano la sua identità, carattere, mentalità e concezione del mondo. Riprendendo il pensiero dello studioso Leyhausen, dal punto di vista etico ed antropologico Heimat riflette anche una necessità di orientamento nello spazio che determina la sicurezza. Secondo un altro studioso, O. F. Bollnow, essa rappresenterebbe in termini esistenziali una correlazione con il concetto di estraneo e la determinazione di sé nel luogo dato in un preciso momento temporale. G. Simmel sviluppa questo concetto in funzione costitutiva e complementare per la formazione dei diversi gruppi d’identità. La Heimat è da intendersi come un ambiente naturale, sociale e culturale che vede protagonista la soggettività dell’individuo. Senza il riferimento soggettivo, la patria in questi termini non esisterebbe. Concludendo, essa soddisfa attraverso la parte costitutiva sociale, culturale e naturale, sia la sfera dell’esperienza quotidiana ed immediata, sia la fiducia, sicurezza, il senso di appartenenza, le relazioni sociali.
(V. Paggioro, M. Dalla Vecchia)

Sehnsucht
Il termine deriva dal verbo sehnen (desiderare) e dal sostantivo Sucht (anch’esso traducibile con smania, desiderio) e rimanda all’idea del desiderio del desiderio. Il significato del termine Sucht, anche dipendenza, mette in luce l’aspetto ossessivo di tale desiderio che provoca dolore e allo stesso tempo ricerca di questo dolore. Il concetto di Sehnsucht della cultura germanofona ha radici romantiche. Esso difficilmente trova un termine corrispondente in italiano ma è possibile tentare di chiarirlo come una sorta di inquietudine, aspirazione, brama, sforzo incessante. Per questa concezione l’uomo sembra essere insofferente di ogni limite e mai soddisfatto della realtà così com’è, tanto da trovarsi in una costante situazione di tensione (Streben, altro termine chiave strettamente legato alla Sehnsucht e teorizzato dal filosofo Fichte), tipica anche del Faust di Goethe, in cui l’io è costantemente impegnato in una battaglia mai conclusa per la conquista della propria umanità. La Sehnsucht sta quindi per desiderio e mancanza. Può essere accostato al sentimento Heimweh, ovvero di nostalgia verso un passato familiare, verso la tradizione e le proprie radici, irraggiungibili ma così care, e tuttavia si differenzia da esso poiché fa riferimento alla tensione verso qualcosa di irraggiungibile o comunque molto lontano nel futuro e, al contrario del Heimweh, ancora sconosciuto.
(M. Speggiorin)

Igiene
Una regola fondamentale da tenere a mente se si tratta questo argomento è che i germanofoni sono molto sensibili alla questione ambientale. La loro coscienza ecologica li porta a ridurre il dispendio dell’acqua, come pure ad utilizzare il sapone, i bagnoschiuma, i detergenti e disinfettanti per la casa in dosi molto moderate. Il sapone per le mani viene usato, ad esempio, solo se necessario, non tanto per la consapevolezza che sia più salutare per la pelle, ma per il loro interesse alla salvaguardia della natura. Il contatto con la natura è molto importante sin dalla tenera età. Difatti in spiaggia ai bambini si toglie il costume e li si lascia liberi di giocare e sporcarsi sulla sabbia, senza la paura di venir giudicati genitori poco pudici.

In una casa tedesca o austriaca, invece, si nota subito che il bagno non è fornito di bidet, la cui funzione risulta alquanto confusa ai tedescofoni. Interessante è, però, vedere che la diversa grandezza degli asciugamani posti in bagno ha una funzione diversa. L’asciugamano più piccolo (delle dimensioni di quello da bidet) è normalmente preparato per gli ospiti ed appeso ad un gancetto che lo contrassegna dagli altri. Il tedescofono ospitato in Italia potrebbe, a causa della stessa grandezza di quello da bidet, fraintenderlo per l’asciugamano degli ospiti.

In cucina, invece, non è comune preparare la tavola stendendo prima la tovaglia (se non in occasione formali), infatti i pasti vengono consumati semplicemente appoggiando il piatto e le posate sul tavolo.
(V. Paggioro)